Come rilanciare il Pri

Prima la politica e poi un segretario che la interpreti al meglio

di f. n.

Con la formazione del Gruppo di Lavoro per la scrittura di una piattaforma congressuale, che sia di aiuto al dibattito che ne scaturirà, si è aperta una diatriba nel web che sinceramente mi fa ricordare la legge aurea della stupidità umana: "Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita". (Carlo M. Cipolla "Allegro ma non troppo").

Offese e insulti gratuiti anche da persone che comunque, se non altro per il ruolo di educatori che essi svolgono, dovrebbero essere più accorti nell’uso del linguaggio.

Sembra di stare sul "Corriere dei Piccoli", con sor Pampurio: "Alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai."! Il segretario del PRI non è stato licenziato e abbiamo validi motivi di ritenere che, caso mai, dovrà resistere agli inviti, che gli pervengono quotidianamente, di rimanere al suo posto.

Scrivo queste righe per chiarire in via definitiva ciò che è successo, sta succedendo e succederà nel PRI.

Non è corretto dire che il segretario del PRI si presenta dimissionario al Congresso. E’ corretto dire che il segretario si presenta al Congresso da semplice iscritto, non ricandidandosi più alla segreteria. Egli crede sia corretto lasciare il Congresso libero di discutere e di scegliersi il segretario che più ritiene confacente agli odierni obiettivi repubblicani.

E’ corretto dire che il segretario non si ritira per motivi personali afferenti al suo stato di salute, si ritira perché crede che un ricambio sia utile e necessario dopo dodici anni di segreteria.

E’ necessario ri-cominciare, sapendo che il "cominciamento" è iniziato a metà dell’Ottocento.

E senza il "cominciamento" non si potrebbe "ricominciare". Tanti amici, senza nulla sapere e non avendo la pazienza nemmeno di leggere fino in fondo i comunicati, si lamentano, e se si lamentano vuol dire che non sono repubblicani, altrimenti ragionerebbero come ci hanno insegnato: il Partito Repubblicano è il partito della ragione, che non è esattamente la ragione propria ma la ragione di tutti.

Sulla base di una delega conferita al segretario nazionale e in virtù di quanto sopra scritto e ancor prima dichiarato in Direzione Nazionale è stato nominato un Comitato. Se ciò non fosse stato fatto e fossimo in una pubblica amministrazione, il segretario sarebbe stato suscettibile di denuncia per omissione di atti d’ufficio.

Il comunicato sostiene che tutti gli iscritti possono o meglio "dovrebbero" dare un loro contributo.

Materialmente questi contributi, e questo lo capiscono anche i professori universitari, devono essere assemblati da qualcuno, e all’uopo si è scelto l’amico Collura.

A chi lamenta il mancato coinvolgimento della minoranza vorrei ricordare che alle celebrazioni dei Congressi si parte tutti dalla stessa linea; non si parte con maggioranze o minoranze precostituite: queste si formano, se sono necessarie, nel corso del dibattito congressuale.

Tuttavia un esponente dell’attuale minoranza è stato invitato a partecipare. Come in altre occasioni, costui aveva l’urgenza di consultarsi con qualcuno, ma avendo in altre occasioni, una volta concluse le consultazioni (manco fosse il Presidente del Consiglio incaricato), rifiutato le proposte, non è sembrato il caso di insistere. Si è deciso di lasciar le cose come stavano.

Ribadisco ancora una volta che il frutto di questo lavoro sarà portato in Consiglio Nazionale a metà settembre, sarà discusso e potrà essere modificato, se si ritiene.

A tutti i Repubblicani, quelli iscritti al PRI, possiamo consigliare di evitare polemiche inutili e dannose. Se hanno idee e le vogliono esternare scrivano articoli per la "Voce Repubblicana": consentirebbero così a tutti di conoscere il loro pensiero sull’economia, sulla scuola, sul lavoro, sulla giustizia, sulle libertà civili ecc ecc.

La domanda ricorrente è questa: chi sarà il nuovo Segretario? Dovrebbe invece essere: quale politica bisogna attuare per rilanciare il PRI? Ma evidentemente ciò interessa poco e a pochi.

Torna in mente l’attività d’un giovane e non influente repubblicano, quando nel corso di congressi locali, prima dell’Assise, richiedeva una riunione per decidere l’organigramma. La politica non gli interessava!

Cogliamo l’occasione per ringraziare Daniela Memmo per il contributo che ha dato agli amici di Reggio Calabria, redigendo una diffida per il Comune e per il contributo che ha dato sulle riforme statutarie; contributo che è stato accolto con soddisfazione.